lunedì 28 febbraio 2011

in cui ho visto morning glory

cioè, volevo dire il buongiorno del mattino. o il volto del mattino? o il volto buongiornoso del mattino?
il nuovo film di rachel mcadams. insomma, questo:

ma anche - e purtroppo - questo:


prima di parlare del film, urgono due premesse, anzi tre:
  1. ho visto il buongiorno del mattino perchè sono una fanatica di commedie (romantiche);
  2. vorrei mettere a verbale che, nonostante morning glory, la mia stima per rachel mcadams non è stata affatto scalfita. soprattutto perchè la mia non è stima, è invidia. e l'invidia è dura a morire;
  3. la mia passione per le colonne sonore dei film sconfina tranquillamente nel patologico. che sia al cinema o sul divano di casa, la visione di qualsiasi film è disturbata/accompagnata (a seconda di chi mi siede a fianco) da appunti / esclamazioni / sguardi stupiti e cenni d'assenso alle colonne sonore dei film / telefilm che sto guardando.
detto questo, morning glory è stata una gran delusione.
ci sono diversi motivi per cui il film mi ha delusa e ho dovuto far leva sulla mia pigrizia e sulla distanza divano-televisore per non interromperlo a metà.
il primo motivo è la colonna sonora del film, una colonna sonora che si sforza talmente di essere cool, simpatica, adatta alla frizzantezza del film da sovrapporsi al film come solo lady gaga potrebbe fare. e lady gaga non è nella colonna sonora. i poveri malcapitati che ci sono finiti sono joss stone, colin hay (un evergreen delle scene in cui il protagonista fa la faccia triste e ci dice senza parlare che è triste), paolo nutini, bublé (basta bublé) e the weepies, direttamente dal set di grey's anatomy.

parentesi grey's anatomy. chi lo guarda mi spieghi come fa a guardarlo. venerdì (o era sabato? o giovedì) ho visto una puntata in cui i medici flirtavano mentre attaccavano un braccio alla pancia di un paziente così il braccio poteva ricevere più sangue e sarebbe poi stato rimesso al suo posto. a questa puntata ho una sola risposta da dare: E.R. tutta la vita.

ma andiamo avanti.
la colonna sonora di un film deve accompagnarlo, non superarlo a destra e guardarlo dallo specchietto retrovisore mentre si schianta e precipita dal ponte di brooklyn. ponte che, ovviamente, la nostra rachel attraversa alle 2 del mattino con la colonna sonora giusta e senza un minimo di ansia da oddio-sono-le-due-del-mattino-sul-ponte-di-brooklyn.
una colonna sonora esemplare? non mi stancherò mai di citare when harry met sally. ce l'ho ancora in testa quel broccolone di harry connick jr. che canta it's ve-ry cleaar. our love is here to stay. not for a yea-r. but forever and today. e non a caso la colonna sonora di when harry met sally l'acquistai, anni addietro.
altro esempio? no problemo: high fidelity. colonna sonora perfetta. altro esempio? vi dice qualcosa cameron crowe? lasciamo da parte quella noia di elizabethtown, ma se non avete mai visto / ascoltato almost famous vi invito caldamente a farlo. elton john non vi sarà mai stato così simpatico, altro che candle in the wind. ancora? tutti i film di spike lee, crooklyn e do the right thing in primis.
potrei andare avanti ancora a lungo, perchè queste sono solo le colonne sonore e non le musiche. ma proseguiamo con i motivi che rendono morning glory irritante.

harrison ford interpreta un giornalista televisivo dalla carriera brillante ma dal carattere meno brillante. per interpretare tale personaggio, il caro harrison ha deciso di calarsi nei panni del cavaliere oscuro di christopher nolan. bella mossa, harrison. il risultato è questo.

diane keaton: la foto dice tutto.

rachel mcadams: la ragazza ha talento, bellezza ed è simpatica senza doversi sforzare di essere simpatica. l'abbiamo vista e amata ne le pagine della nostra vita, la neve nel cuore e nell'imprescindibile mean girls. e ci piace, la ragazza. tanto. in più, è stata per x anni con ryan gosling. e insieme hanno fatto questa pazzia qua. insomma. una donna invidiabile e da invidiare.
quindi, caro regista di morning glory: non costringere rachel mcadams a fare la ragazza simpatica perchè quello che otterrai da lei è un'interpretazione forzatamente forzata di una donna stupenda (non mi piace usare tante parolacce nel mio blog, scusatemi) che prova a fare l'impacciata. fail.

la storia d'amore: con patrick wilson. non fa una grinza. non c'è una mezza litigata. non un accenno a oddio-ora-si-lasceranno. sono due che si parlano, chiariscono le cose ("scusa oggi devo lavorare per la 28342 notte di fila" "non ti preoccupare ti capisco vai pure") e si amano. bellissimo, ma in una commedia romantica se non ci metti qualche imprevisto non sei molto credibile. ce lo vedreste when harry met sally con loro che mentre viaggiano in auto all'inizio dicono "oh, ma siamo fantastici come amici, senti qui che dialoghi tiriamo fuori, e siamo anche attratti l'uno dall'altra, perfetto" e il restante film a farci vedere quanto è simpatico billy crystal (perchè lo è) e quanto è unica meg ryan (prima di essere divorata dalla plastica alle labbra, s'intende).

insomma, un fallimento su tutti i fronti. l'unico momento in cui forse (e dico forse) il film si salva è l'ammissione di colpa in versione culinaria di harrison-cavaliere-oscuro-ford. ma non dico altro, il film è in sala da questo weekend, se siete masochisti andate a scoprirlo da soli, ma non tornate qui a lamentarvi: io vi avevo avvisati.

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