giovedì 13 gennaio 2011

in cui gli italiani vogliono essere imprenditori e non operai


riguardo agli ultimi giorni in ufficio non ho molto da dire. ho capito alcune cose, però:
  1. pur avendo partita iva, sono considerata come una dipendente
  2. pur essendo considerata come una dipendente, non ho gli stessi giorni di ferie dei dipendenti
  3. pur avendo meno giorni di ferie di una dipendente, non vengo pagata più di una dipendente
  4. pur facendo un lavoro sottopagato, devo considerarmi fortunata per l'opportunità che l'azienda ha deciso di darmi
  5. pur avendo questa grande opportunità di crescita, devo fare altri 2/3/4 lavori per mantenere la mia indipendenza
  6. pur facendo altri 2/3/4 lavori devo avere l'entusiasmo per rimanere in ufficio più del dovuto per sessioni collettive di brainstorming
  7. pur con tutte le sessioni collettive di brainstorming del mondo, la nostra cultura del lavoro mi sembra vittima di un processo a senso unico che la porta ad inaridirsi sempre di più.
ci hanno fregati. ci hanno venduto condizioni di lavoro simili a quelle dei nostri nonni in una confezione scintillante, che ci ha attratti con la promessa di lavori prestigiosi e ci intrappola ogni giorno in una routine lavorativa da fabbrica del ventunesimo secolo.
ma a noi sta bene, perché noi non siamo operai del ventunesimo secolo, siamo imprenditori di noi stessi: ci hanno venduto - e abbiamo comprato in massa - anche questa illusione.

1 comments:

Anonimo ha detto...

rachele, hai ragione. e visti i giorni la foto è quanto mai rappresentativa. stiamo piangendo tutti.

barbara

 
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