giovedì 17 febbraio 2011

in cui anche gli atei hanno i loro 10 comandamenti

ho pensato che i migliori comandamenti non sono quelli che dio impose a mosè dall'alto dei cieli e, sfortunatamente, nemmeno quelli che eddie izzard mise in bocca allo scoiattolo qualche anno fa nel suo show stripped live. ho pensato che ognuno di noi dovrebbe evitare di vivere secondo comandamenti altrui e scegliersi, poco alla volta, i suoi. questi, per ora, sono i miei:

  1. sii gentile: sia quando sali sulla metro (lascia scendere prima di salire, fai sedere le persone anziane o le mamme vicine ai bambini, non sgomitare per sederti tanto passerai le restanti 8 ore lavorative con il culo sulla sedia) sia quando interagisci con ogni altro essere umano. la gentilezza - questa è la mia scoperta della settimana - è tutto, nella vita;
  2. sii originale: non in questo modo, ma in questo: using clichés is a substitute for thinking [...] writers who reach the first level of creativity think they are clever. in fact, they settle for the ordinary, that dramatic or humorous place any writer can reach with minimal effort. la citazione, ovviamente, non vale solo per gli scrittori (da writing tools di roy peter clark);
  3. ama: (il 'prega' è opzionale, sul 'mangia' siamo tutti d'accordo) ama l'idea di non essere in perenne guerra con il mondo;
  4. non odiare gli altri: se proprio devi, dimenticali;
  5. considerati un caso terminale, perchè: in the world according to garp, we are all terminal cases;
  6. supera la paura, anzi no, sbattile contro;
  7. impara ad accettarti: farlo ti impegnerà per il resto della tua vita. ma la tua persona è l'unica cosa che non puoi eliminare senza eliminare, automaticamente, tutto il resto;
  8. non accontentarti: cerca ciò che ti rende felice, non ciò che rende felice gli altri o ciò che 'massì può andar bene anche così';
  9. ammetti i tuoi errori: chiedi scusa alla signora che hai spintonato per sbaglio in tram, se l'hai spintonata apposta non chiedere scusa, ma chiediti 'perché';
  10. scegli: fino a qualche anno fa pensavo che l'essere selettivi fosse snob. non lo è.

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