amare = soffrire è un retaggio dell'epoca di dawson's creek, in cui - ma forse lo sapete voi meglio di me, anche se devo ammettere di aver visto e rivisto dawson's creek più del necessario - dicevo in cui il povero dawson fondamentalmente getta al vento i migliori anni della sua vita inseguendo una che era palesemente innamorata di un altro. pacey, per l'esattezza.
la maturità emotiva, nella vita di una persona, subentra quando si:
ci crogioliamo nell'idea che l'amore debba essere sacrificio, che il compromesso sia la chiave del rapporto e che solo attraversando le pene dell'inferno. anzi, peggio: che grazie alle pene dell'inferno il nostro rapporto di coppia sarà più forte e solido di prima.
mi dispiace, ma nel 99% dei casi la vita non gira così.
l'equazione che più sintetizza cosa dovrebbe essere l'amore è, per me, la seguente:
in amore si può soffrire, in alcuni casi in amore si deve soffrire e ci si deve sacrificare,
quali, mi chiederete voi?
sono due i casi in cui in amore è contemplato il sacrificio e quindi il dolore (un dolore sublime, perchè concepito in amore):
a) quando si ama profondamente un gruppo musicale
b) quando si ama profondamente un luogo
se il punto a) è stato inserito nella lista solo per permettermi di dedicare 30 secondi di questo post alla versione live di just breathe eseguita dai pearl jam al saturday night live dello scorso sabato, in cui francamente eddie vedder è in ottima forma,
il punto b) è una questione seria.
davvero.
se solo riuscissimo a canalizzare le nostre energie da cuori infranti e da innamorati tormentati verso altri oggetti del desiderio che non siano poveri disgraziati che non ci corrispondono, vivremmo meglio.
è così semplice? è così semplice.
i sacrifici e il dolore, la sofferenza e le rinunce dovremmo risparmiarle per obiettivi più importanti, per cause più nobili e progetti più ambiziosi.
un esempio?
io quest'anno sacrificherò le mie vacanze estive e ogni momento del mio tempo libero per comprarmi - letteralmente - un biglietto per la nuova zelanda.
dopotutto, i don't wanna wait for my life (in new zealand) to be over.
la maturità emotiva, nella vita di una persona, subentra quando si:
a) smette di vedere dawson's creek (fatto)posto che i punti a) e b) sono in elenco solo per strapparvi un sorriso, il punto c) è tanto fondamentale quanto sottovalutato dalla gran parte del genere umano e dal genere femminile quasi al completo.
b) smette di trarre insegnamenti da dawson's creek (io traggo insegnamenti da alta fedeltà, conta?)
c) smette di pensare che amare = soffrire
ci crogioliamo nell'idea che l'amore debba essere sacrificio, che il compromesso sia la chiave del rapporto e che solo attraversando le pene dell'inferno. anzi, peggio: che grazie alle pene dell'inferno il nostro rapporto di coppia sarà più forte e solido di prima.
mi dispiace, ma nel 99% dei casi la vita non gira così.
l'equazione che più sintetizza cosa dovrebbe essere l'amore è, per me, la seguente:
ti ama = non ti fa soffrirea sostegno di questa teoria chiamo in causa anche gabriel garcía márquez che, per queste cose, usava parole migliori delle mie, per esempio:
nadie merece tus lágrimas, y aquel que la merezca no te hará llorarovviamente, come tutte le regole, anche questa ha le sue eccezioni.
in amore si può soffrire, in alcuni casi in amore si deve soffrire e ci si deve sacrificare,
quali, mi chiederete voi?
sono due i casi in cui in amore è contemplato il sacrificio e quindi il dolore (un dolore sublime, perchè concepito in amore):
a) quando si ama profondamente un gruppo musicale
b) quando si ama profondamente un luogo
se il punto a) è stato inserito nella lista solo per permettermi di dedicare 30 secondi di questo post alla versione live di just breathe eseguita dai pearl jam al saturday night live dello scorso sabato, in cui francamente eddie vedder è in ottima forma,
il punto b) è una questione seria.
davvero.
se solo riuscissimo a canalizzare le nostre energie da cuori infranti e da innamorati tormentati verso altri oggetti del desiderio che non siano poveri disgraziati che non ci corrispondono, vivremmo meglio.
è così semplice? è così semplice.
i sacrifici e il dolore, la sofferenza e le rinunce dovremmo risparmiarle per obiettivi più importanti, per cause più nobili e progetti più ambiziosi.
un esempio?
io quest'anno sacrificherò le mie vacanze estive e ogni momento del mio tempo libero per comprarmi - letteralmente - un biglietto per la nuova zelanda.
dopotutto, i don't wanna wait for my life (in new zealand) to be over.
8 comments:
sono d'accordissimo
personalmente sto soffrendo a causa del messaggio "Questo video include contenuti di NBC Universal che sono stati bloccati dallo stesso proprietario per motivi di copyright." trovato al posto del video di just breathe (oppure è soltanto profondo odio per queste cose che offendono la libera videodiffusione). forse è un a-bis)
tralasciando la parte semi-burlesca qui sopra.. gira tanta disinformazione sull'amore
(fosse solo dawson's creek..)
l'ho cercata e ricercata ma niente, l'hanno tolta, mi dispiace, ti toccherà aspettare di vederli live i pearl jam :)
Ho letto che nel 2010 l'ONU apre le selezioni per interpreti e traduttori, e da qualche parte mi è passato il messaggio che è il tuo campo; se magari ti interessa stacci dietro, questo il link indicato: http://www.un.org/Depts/OHRM/examin/exam.htm
orfeoemerso ho cercato e ricercato ma il live l'hanno tolto e l'unico che c'è su youtube non ha l'audio :)
elena grazie per l'info preziosa, in effetti sì la traduzione è il mio campo :)
non importa, grazie :)
come dici tu, aspetterò di vederli live (sempre che l'università non rovini ancora i piani per l'heineken, ma non ci metto tanto a uscire dall'italia per vederli; mi attira un sacco il concerto a Hyde Park del 25 giugno; oserei dire "cristo santo!")
io faccio doppietta londra + venezia, che di pearl jam live non se ne ha mai abbastanza!
see you @ heineken allora! :)
ci puoi scommettere, omonima!
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