è sulle dita delle mie mani che tiro le somme di un anno passato.
chiudo i pugni e scorro i mesi,
e se anche un solo dito si solleva e apre uno spiraglio nel pugno chiuso, a indicare una nuova persona nella mia vita, io so con certezza di non aver sprecato quell'anno.
questo 2009 pensavo di terminarlo a pugni chiusi. invece, seduta a scrivere l'ultimo post dell'anno, chiudo i pugni e conto.
quattro,
sono le dita che si sollevano: un pugno rimane chiuso, ma una mano è quasi del tutto spalancata.
guardo quel mignolo incapace di alzarsi, desideroso di seguire le altre dita, e penso che quel mignolo è il nostro rapporto, perso - questa volta - per sempre.
l'altra mano è chiusa a pugno, ma non mi stupisce: quel pugno l'ho lentamente chiuso da sola, ripiegandomi su me stessa e su una vita che, diventando più adulta, si è inaridita.
dò la colpa a milano e ai suoi grigi come l'anno scorso la davo a forlì e al suo provincialismo,
la verità è che per tenere entrambe le mani aperte, entrambi gli occhi spalancati, ci vuole più forza di volontà e più energia di quanta io non ne abbia impiegata quest'anno.
nella mia scala di valori, non c'è anno più sprecato di quello in cui non è entrato nessuno di importante nella tua vita,
e non c'è anno peggiore di quello in cui ti pieghi alla fatica di vivere, chiudendo gli occhi al mondo.
così, è facile
il mio unico proposito per il 2010 è aprire gli occhi.
chiudo i pugni e scorro i mesi,
e se anche un solo dito si solleva e apre uno spiraglio nel pugno chiuso, a indicare una nuova persona nella mia vita, io so con certezza di non aver sprecato quell'anno.
questo 2009 pensavo di terminarlo a pugni chiusi. invece, seduta a scrivere l'ultimo post dell'anno, chiudo i pugni e conto.
quattro,
sono le dita che si sollevano: un pugno rimane chiuso, ma una mano è quasi del tutto spalancata.
guardo quel mignolo incapace di alzarsi, desideroso di seguire le altre dita, e penso che quel mignolo è il nostro rapporto, perso - questa volta - per sempre.
l'altra mano è chiusa a pugno, ma non mi stupisce: quel pugno l'ho lentamente chiuso da sola, ripiegandomi su me stessa e su una vita che, diventando più adulta, si è inaridita.
dò la colpa a milano e ai suoi grigi come l'anno scorso la davo a forlì e al suo provincialismo,
la verità è che per tenere entrambe le mani aperte, entrambi gli occhi spalancati, ci vuole più forza di volontà e più energia di quanta io non ne abbia impiegata quest'anno.
nella mia scala di valori, non c'è anno più sprecato di quello in cui non è entrato nessuno di importante nella tua vita,
e non c'è anno peggiore di quello in cui ti pieghi alla fatica di vivere, chiudendo gli occhi al mondo.
così, è facile
il mio unico proposito per il 2010 è aprire gli occhi.
5 comments:
Ti seguo, silenziosamente, da un po', scrivi moltissime cose che sembrano leggermi dentro.
Le tue parole di oggi, più di tutte.
gran poposito che ti auguro fortemente
e auguro a me stesso
OK ma consiglio collirio e occhiali da sole :O)
Ciao!
E' da poco che ti seguo, il merito va a Stefigno, ma quello che scrivi è essattamente quello che penso. Complimenti.
Ti auguro, seppur non ti conosco, un 2010 pieno di successi e felicità, con gli occhi aperti.
FN
monica: grazie per le tue parole, davvero
orfeoemerso: buon anno anche a te :)
franco: ottimo consiglio :P
federico: grazie degli auguri, anche a te un 2010 ad occhi spalancati!
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