sono mille le ragioni che ci spingono a lasciare i nostri luoghi per attraversarne altri e arrivare in altri ancora. c'è chi viaggia per necessità (i migranti), c'è chi ha fatto del nomadismo una scelta di vita, chi viaggia per studiare, per lavorare, per fuggire. c'è chi viaggia per incontrare persone, per ritrovarne, o per scoprirne di nuove. chi viaggia per dimenticare gli altri e chi per dimenticare se stesso. c'è, poi - molto banalmente - chi viaggia per viaggiare, per quei venti/trenta giorni concessi ogni anno dal dio lavoro. non ci sono ragioni giuste o sbagliate, per partire, così come non ci sono modi giusti o sbagliati, di viaggiare.
andiamo e torniamo, facciamo e disfiamo valigie,
l'unica cosa che conta è conoscere il nostro perchè.
non per la figura più dignitosa che faremo se interrogati a riguardo, quanto per la sensazione di sicurezza che ne deriva. e fidatevi: in viaggio una dose di sicurezza in più non guasta mai.
banalità per banalità, importa poco il dove o il come, importa poco persino il chi (noi compresi) ma la ragione di ogni nostro movimento è essenziale.
sono i perchè che danno intensità alle scelte, e quindi alla vita.
il mio di perchè l'ho spiegato qui, qual è il vostro?
andiamo e torniamo, facciamo e disfiamo valigie,
l'unica cosa che conta è conoscere il nostro perchè.
non per la figura più dignitosa che faremo se interrogati a riguardo, quanto per la sensazione di sicurezza che ne deriva. e fidatevi: in viaggio una dose di sicurezza in più non guasta mai.
banalità per banalità, importa poco il dove o il come, importa poco persino il chi (noi compresi) ma la ragione di ogni nostro movimento è essenziale.
sono i perchè che danno intensità alle scelte, e quindi alla vita.
il mio di perchè l'ho spiegato qui, qual è il vostro?
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