ti ringrazio, mr. qualcuno, per l'atto di fede riposto in internet e in me.
prima di cominciare a spiegarti come si prega o - almeno - come prego io, ecco alcune premesse doverose:
- non credo in dio = sono atea
- ho detto atea, non agnostica
- conosco la differenza tra le due parole
- e se lo stai pensando ti anticipo: essere atei non vuol dire avere una fede, grazie
- i motivi per cui non credo in dio sono diversi, e sono sintetizzati egregiamente da eddie izzard qui, guardare per (non) credere.
detto questo,
anche io come ogni altro ateo ho i miei momenti di debolezza/disperazione/sconforto.
cosa fare in questi casi?
prendiamo come esempio le 3 ore che ho trascorso nella sala d'attesa di un pronto soccorso con una vertebra fratturata senza nessuna faccia conosciuta a farmi compagnia (i vantaggi della maggiore età, dicono, è che ti piantano da solo ovunque, con la scusa che hai più di 18 anni) nè un antidolorifico in vena. evidentemente, non ero abbastanza lucida per scegliere quale dio pregare, ma è successo che la mia testa si è bloccata su thunder road, di bruce springsteen e in particolare su questa frase: hey what else can we do now, except roll down the window and let the wind blow back your hair.
no, non c'è niente da ridere. io non rido quando tu reciti il testo (ripetitivo e più brutto di thunder road) del padre nostro sperando di ottenere qualcosa in cambio, tu non ridi se io sono sopravvissuta a tre ore da sola su una barella del pronto soccorso con una vertebra fratturata una contusione alla testa e un quadricipite contratto cantando nella mia testa bruce springsteen. ok? ok.
come si prega, quindi?
ecco. come si prega.
- si prega sempre un qualcosa (o un qualcuno) in cui riponiamo una fiducia enorme. per me sono gli altri esseri umani (che, devo confessarlo, si impersonificano spesso nelle figure di bruce, eddie e josh ritter), per gli altri può essere un dio dalla barba lunga e bianca o un buddha pancione accoccolato su se stesso. se vuoi sapere come si prega, comincia a rispettare il credo altrui. qualsiasi sia. perchè non esiste ancora una top ten ufficiale delle religioni più cool della storia degli esseri umani. una vale l'altra, proprio come i dentifrici al supermercato. l'importante è avere il dentifricio, non il brand.
- si prega per stare meglio e quindi si dovrebbe pregare qualcosa che ci faccia stare meglio. motivo per cui non ho mai capito la necessità dei fioretti: perchè dovrei privarmi di qualcosa che mi fa stare bene? per stare meglio? ma non è tecnicamente possibile che privandomi di qualcosa che mi faccia stare bene io stia meglio.
- quello che stai cercando, googlando "come si prega" in un sabato sera qualunque mentre io bevo spritz annacquati e birre a scrocco in un pub di modena non è una risposta. è un appiglio. un appiglio è qualcosa a cui aggrapparti che non necessariamente risolverà i tuoi problemi (bruce non ha curato la mia frattura, dopotutto) ma che ti aiuterà a superarli uscendone (quasi) indenne.
- non ho mai creduto nei luoghi di culto così come non ho mai creduto che non si possa mangiare a letto per un intero weekend o dormire per terra. un luogo di culto, qualsiasi culto tu voglia praticare, deve essere virtuale: due punto zero, insomma.
- so che mentre preghi cerchi anche una risposta. è la stessa cosa che faccio io divorando libri, vedendo film, ascoltando musica e facendo attenzione a quello che hanno da dirmi gli altri esseri umani. la risposta non c'è, però (oppure è 42). pregare per cercarla non aumenterà le tue probabilità di trovarla, ma ti renderà più forte di fronte alle difficoltà della vita.
e se dopo anni di preghiere diventerai più forte no, non sarà merito di nessun dio (nè di bruce), ma di te stesso.
questa è la cosa più importante da sapere sul 'come si prega', caro mr. qualcuno: quando preghi, preghi sempre per te stesso. e preghi te stesso.
qualcuno, una volta, l'aveva scritto molto meglio di me.
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