ho sempre avuto questa convinzione: che un legame, una volta rotto, non si potesse riparare più.
guardare alle relazioni attraverso queste lenti è un po' come vedere il mondo in bianco e nero: un momento sei parte della mia vita, il momento dopo non ci sei più.
non esistono vie di mezzo, non esistono compromessi.
se qualcosa si spezza, è impossibile rimediare.
penso ancora ai legami in questo modo, lo faccio con l'automatismo di chi ha sempre ragionato così. ma quando le persone da allontanare non possono essere fisicamente allontanate, la convivenza diventa impossibile.
di mio, qualche anno fa - anzi, qualche mese fa - avrei mollato la presa, lasciato perdere quello che stavo facendo e rinunciato a progetti pur di non dover convivere con chi mi aveva ferita.
ora che non posso farlo,
ora che non posso nemmeno alzarmi ogni mattina sul piede di guerra, imparo la più triste delle lezioni.
che i legami si possono riparare.
ripararli, quando la rottura è profonda, non li riporta allo stato iniziale. non cancella le crepe o gli angoli smussati. riparare non significa dimenticare.
riparare lascia di fronte ai miei occhi tutto quello che (non) è successo, e mi costringe a conviverci giorno dopo giorno.
lo sforzo più grande che possiamo fare è accettare le persone che abbiamo di fronte con i loro limiti, le loro meschinità e le loro bassezze. stabilire legami con le parti più spiacevoli di chi ci circonda, questa è l'impresa più faticosa.
non ritorneranno mai ad essere per noi quello che erano una volta - anche solo qualche giorno fa - ma se saremo abbastanza bravi riusciremo comunque a vedere, di loro, il meglio.
o quel che di buono hanno ancora da mostrarci.
guardare alle relazioni attraverso queste lenti è un po' come vedere il mondo in bianco e nero: un momento sei parte della mia vita, il momento dopo non ci sei più.
non esistono vie di mezzo, non esistono compromessi.
se qualcosa si spezza, è impossibile rimediare.
penso ancora ai legami in questo modo, lo faccio con l'automatismo di chi ha sempre ragionato così. ma quando le persone da allontanare non possono essere fisicamente allontanate, la convivenza diventa impossibile.
di mio, qualche anno fa - anzi, qualche mese fa - avrei mollato la presa, lasciato perdere quello che stavo facendo e rinunciato a progetti pur di non dover convivere con chi mi aveva ferita.
ora che non posso farlo,
ora che non posso nemmeno alzarmi ogni mattina sul piede di guerra, imparo la più triste delle lezioni.
che i legami si possono riparare.
ripararli, quando la rottura è profonda, non li riporta allo stato iniziale. non cancella le crepe o gli angoli smussati. riparare non significa dimenticare.
riparare lascia di fronte ai miei occhi tutto quello che (non) è successo, e mi costringe a conviverci giorno dopo giorno.
lo sforzo più grande che possiamo fare è accettare le persone che abbiamo di fronte con i loro limiti, le loro meschinità e le loro bassezze. stabilire legami con le parti più spiacevoli di chi ci circonda, questa è l'impresa più faticosa.
non ritorneranno mai ad essere per noi quello che erano una volta - anche solo qualche giorno fa - ma se saremo abbastanza bravi riusciremo comunque a vedere, di loro, il meglio.
o quel che di buono hanno ancora da mostrarci.
2 comments:
cavoli, avrei tanto da commentare su questo argomento. Tra l'altro, mi è capitata una cosa simile - sputtanare un rapporto d'amicizia di lunga data - poco tempo fa. Mi dispiace per te, so come ci si sente.
L'unica è avere pazienza e lasciare che il tempo lavori. Certo, dipende anche dalle situazioni; se è una convivenza - di qualunque tipo, anche una compagna di stanza - può essere più difficile; già un collega di lavoro lo è meno; un amico, eh, se era una persona che frequentavi spesso all'inizio è come se un ramo della tua vita si fosse seccato. Ma ne crescono di nuovi, col tempo.
Se è un partner, fanculizzalo e passa oltre.
La cosa importante è che tu non ti senta "costretta" a fare pace (così mi par di capire, ma è per via dell'incidente?). Comunque, essere costretti non porta a nulla di buono.
grazie per il commento, hai ragione sul lasciar passare il tempo. è che generalmente io tendo a dare infinita fiducia alle persone che mi stanno vicine e quando poi mi deludono/feriscono è sempre dura fare passi indietro e prendere di nuovo le misure, no?
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