berlino è una città silenziosa.
in quattro giorni il rumore esplode solo durante il concerto dei pearl jam o mentre sdraiata nel letto del wombat's hostel sento qualcuno, fuori dalla finestra, cantare sguaiato con la chitarra in mano.
ma alle tre di notte lungo la east side gallery o di pomeriggio con i piedi a mollo in una delle fontane di alexanderplatz, è il silenzio che domina la città. le biciclette tagliano il vento con un sibilo sottilissimo e quasi divertito, le auto sono poche e persino la u-bahn e la s-bahn viaggiano in punta di piedi.
berlino assorbe i nostri silenzi e ce li riconsegna, amplificati.
non c'è nulla di sgraziato nei rumori di kastanienallee o nella band brasiliana che suona di fronte all'altes museum. nelle file di ragazzi seduti sulle banchine della stazione di warschauer straße di sabato notte.
così di fronte a questo silenzio alziamo istintivamente la testa al cielo, in cerca dei rumori di quella che dovrebbe essere una metropoli, ma che assomiglia invece a un laboratorio a cielo aperto.
più che in altri casi, bisogna affidarsi alla città per conoscerla.
alzare la testa dalla guida e godersi il privilegio del vivere una città in crescita, in costante cambiamento. una città che guarda perchè non sa accontentarsi di essere guardata.
è scoprendo berlino che ci si riscopre. è di fronte al suo mettere in discussione ogni suo angolo che ci si mette in discussione.
i pensieri arrivano come farfalle, a berlino, e con loro le domande.
perchè tornare a casa chiede eddie vedder all'inizio del concerto.
è nel silenzio che la sostituisce che si nasconde la risposta.
coordinate: da milano berlino si raggiunge con la ryanair. l'aeroporto di schönefeld è collegato al centro dalla s9 (s-bahn), che ci impiega mezz'ora circa a catapultarvi in alexanderplatz. di ostelli ce ne sono moltissimi, di ottima qualità ed economici. i migliori (secondo tripadvisor) sono il circus, il wombats, baxpax e l'east seven. non illudetevi: un weekend a berlino non vi basterà. no, neanche tre giorni. no, neanche quattro. mettete in conto almeno una settimana per cominciare a capire cos'è, berlino. l'estate è il periodo migliore. ma d'inverno, se dovesse piovere, ci si può rifugiare nei tanti musei sparsi per il centro. se fare i turisti non vi interessa, questi due siti potrebbero tornarvi utili: berlin.unlike e spottedbylocals.
e io? a neanche 12 ore di distanza sarei pronta a tornarci subito.
in quattro giorni il rumore esplode solo durante il concerto dei pearl jam o mentre sdraiata nel letto del wombat's hostel sento qualcuno, fuori dalla finestra, cantare sguaiato con la chitarra in mano.
ma alle tre di notte lungo la east side gallery o di pomeriggio con i piedi a mollo in una delle fontane di alexanderplatz, è il silenzio che domina la città. le biciclette tagliano il vento con un sibilo sottilissimo e quasi divertito, le auto sono poche e persino la u-bahn e la s-bahn viaggiano in punta di piedi.
berlino assorbe i nostri silenzi e ce li riconsegna, amplificati.
non c'è nulla di sgraziato nei rumori di kastanienallee o nella band brasiliana che suona di fronte all'altes museum. nelle file di ragazzi seduti sulle banchine della stazione di warschauer straße di sabato notte.
così di fronte a questo silenzio alziamo istintivamente la testa al cielo, in cerca dei rumori di quella che dovrebbe essere una metropoli, ma che assomiglia invece a un laboratorio a cielo aperto.
più che in altri casi, bisogna affidarsi alla città per conoscerla.
alzare la testa dalla guida e godersi il privilegio del vivere una città in crescita, in costante cambiamento. una città che guarda perchè non sa accontentarsi di essere guardata.
è scoprendo berlino che ci si riscopre. è di fronte al suo mettere in discussione ogni suo angolo che ci si mette in discussione.
i pensieri arrivano come farfalle, a berlino, e con loro le domande.
perchè tornare a casa chiede eddie vedder all'inizio del concerto.
è nel silenzio che la sostituisce che si nasconde la risposta.
coordinate: da milano berlino si raggiunge con la ryanair. l'aeroporto di schönefeld è collegato al centro dalla s9 (s-bahn), che ci impiega mezz'ora circa a catapultarvi in alexanderplatz. di ostelli ce ne sono moltissimi, di ottima qualità ed economici. i migliori (secondo tripadvisor) sono il circus, il wombats, baxpax e l'east seven. non illudetevi: un weekend a berlino non vi basterà. no, neanche tre giorni. no, neanche quattro. mettete in conto almeno una settimana per cominciare a capire cos'è, berlino. l'estate è il periodo migliore. ma d'inverno, se dovesse piovere, ci si può rifugiare nei tanti musei sparsi per il centro. se fare i turisti non vi interessa, questi due siti potrebbero tornarvi utili: berlin.unlike e spottedbylocals.
e io? a neanche 12 ore di distanza sarei pronta a tornarci subito.
2 comments:
beh, l'ossigeno tedesco ti ha fatto di sicuro bene. Io volevo però un post ad hoc sul concertooooo. :-D
arriva arriva il post-concerto!
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