martedì 7 dicembre 2010

in cui babbo natale sta arrivando

e con lui quel periodo altrimenti conosciuto con il nome di: mi-rinnoveranno-il-contratto?
l'anno scorso in questi giorni tentavo di procurarmi (e ci riuscivo egregiamente) una bella gastroenterite pensando a cosa ne sarebbe stato del mio futuro se non mi avessero rinnovato il contratto.
poi il contratto me l'hanno rinnovato,
poi ho passato i tre mesi successivi a farmi allacciare le scarpe e infilare i pantaloni da mia madre, lavorando per l'azienda-che-non-si-sa-se-mi-rinnoverà-il-contratto dal mio letto: posizione orizzontale e tutti i crismi del caso.
poi il mio ex capo, una volta rientrata in ufficio in posizione eretta, mi ha spiegato che da noi lavorare da casa con una vertebra fratturata equivale a fare vacanza per tre mesi e che comunque non avevo reso abbastanza. non quanto le mie colleghe (senza vertebra fratturata),
poi il mio capo se n'è andato ed è arrivata una nuova,
e poi è stato di nuovo dicembre, con i suoi venti freddi, e la neve (sempre troppa) e le colleghe che si chiedono e ti chiedono a pranzo, ripiegate sui loro vassoi per non farsi sentire, se quest'anno ce lo rinnoveranno, il contratto.
mentirei,
se facessi finta di non essere preoccupata, non per il lavoro che se ne va, ma per la possibilità di raggiungere un traguardo - il prossimo aprile - che mi ero prefissa quando avevo deciso di rimanere in azienda.
mentirei anche se dicessi che mi sto preparando un bel piatto di pasta & gastroenterite.
dopo una riflessione durata giorni, settimane, mesi: un paio di ore, ho concluso che il miglior modo per affrontare la vita e la scadenza imminente del mio contratto è: prepararsi a cadere di culo.
è il culo, letteralmente e metaforicamente, che mi ha salvato la vita a maggio, ed è il culo che determina il nostro approccio alla vita.
(ci sono degli scienziati che chiamano il culo resilienza: de gustibus).
il punto, a prescindere dal nome che vogliamo dare alla cosa, è che - come in ogni altra cosa - possiamo scegliere di affrontare gli imprevisti in due modi:

  1. aspettandoci il peggio e - una volta che il peggio accade (le leggi di murphy sono incredibilmente precise, in questo) - disperarci per la nostra condizione finché non avremo consumato tutte le nostre lacrime e le spalle dei nostri cari;
  2. preventivando il peggio. e il meglio. preparando un piano B, uno C e anche un D in caso avvenga il peggio. una volta fatto, rimettiamoci per favore a fare quello che stavamo facendo: leggere guerra e pace, finire di vedere tutto the west wing, ricamare, scrivere di viaggi. non è pensando intensamente per tutto dicembre "mi rinnoveranno il contratto mi rinnoveranno il contratto mi rinnoveranno il contratto" che mi rinnoveranno il contratto. no?
per cadere di culo ci vuole culo, ma non fortuna.
cadere di culo è essere convinti che comunque andrà si troverà un modo per rialzarsi, per ricominciare ed essere felici di nuovo.
probabilmente quest'anno non mi rinnoveranno il contratto, scansafatiche dalle vertebre fratturate che non sono altro, ma in compenso ho un piano B talmente bello che anche se non me lo rinnoveranno, il contratto, andrà bene comunque.
babbo natale sta arrivando, è al posto degli stivali da neve ha un paio di infradito.

4 comments:

giulia ha detto...

Ci credi se ti dico che era proprio ciò che avevo bisogno di leggere, stamattina?
:-)

Grazie. Anche io ho un contratto che scade e a volte la fantasia per inventarsi piani alternativi scarseggia. Ma bisogna provarci!

Anonimo ha detto...

LOL per l'immagine di Babbo Natale.
Quindi, hai iniziato anche tu The West wing?
Blondeinside

Rachele ha detto...

gibì grazie, contenta di esserti stata utile in qualche modo :P

blondinside: no no, mi riferivo a te nel post. io sarò battezzata con i primi episodi di the west wing a capodanno, da irene!

Anonimo ha detto...

allora grazie per avermi citata come donna che cade di culo. Onorata. :)
Blondeinside

 
Web Statistics